Quindici gol in quindici partite non si fanno per caso, soprattutto se non sei un attaccante e giochi in un campionato competitivo come quello greco: Sebastian Leto è un calciatore argentino classe ’86 e prima di sfasciarsi il ginocchio nel gennaio del 2012 stava infiammando la curva verde del Panathinaikos dopo aver vinto con gli ateniesi un campionato e una supercoppa l’anno prima. Strana carriera quella di questo longilineo centrocampista esterno che dopo aver ben figurato col Lanus era sbarcato in Europa per difendere i colori del Liverpool, squadra col quale non ha mai potuto esordire in Premier per via del passaporto da extracomunitario (vani i tentativi di dimostrare discendenze italiane); i Reds avevano sborsato circa 3 milioni di euro per il suo cartellino, così per preservare l’investimento era stato mandato in prestito all’Olympiakos Pireo, dove vinse anche in quel caso uno scudetto e una supercoppa.
Non risolte le beghe burocratiche, il Liverpool decise di venderlo al Pana che nell’estate del 2009 fece rientrare dalla spesa il club inglese sborsando 3 milioni e offrendo a Leto un contratto di 5 anni a 1,2 milioni più bonus. Subito una grande stagione, 44 presenze (di cui 13 in Europa) e 8 gol, secondo anno un po’ in sordina per via di vari problemi fisici, quindi l’esplosione nel 2011/2012 fino al grave infortunio al ginocchio. Fu così che Leto, dopo l’intervento chirurgico, arrivò a Bologna per la riabilitazione all’Isokinetic ma dopo un anno di cure i greci hanno deciso di non aspettarlo più rescindendogli il contratto. Dal gennaio scorso era svincolato, cosa che ha ingolosito il Bologna che aveva ormai messo occhi e bocca su di lui; pronto l’inserimento della Fiorentina, alla fine l’ha spuntata con un raid inaspettato il Catania.
Due giorni fa comunicato a sorpresa sul sito del club etneo, con il presidente Antonino Pulvirenti che ha spiegato:
“Abbiamo già raggiunto l’accordo con due giocatori argentini, di cui oggi ne sveliamo l’identità di uno. Sono soddisfatto dell’arrivo di Leto a Catania: è un altro pezzo del nostro futuro. Voglio ringraziare in particolar modo il procuratore del calciatore, Pablo Cosentino, e il nostro direttore dell’area tecnica, Pippo Bonanno, che sono i due veri protagonisti di questa operazione”.
Ci ha però messo molto del suo anche l’uomo mercato del Catania ossia Sergio Gasparin che a tuttomercatoweb ha svelato i retroscena dell’operazione:
“Un’operazione condotta a fari spenti: da sempre siamo attenti alle opportunità e quando si è presentata l’occasione di arrivare ad un giocatore di qualità che non aveva vincoli contrattuali l’abbiamo colta al volo. Leto ha ventisei anni, sul piano anagrafico rientra nelle nostre aree di riferimento, è stata un’operazione interessante perché abbiamo accelerato quando ci siamo resi conto che più squadre stavano concentrando l’attenzione su di lui, così da evitare aste inutili”.
Per i siciliani dunque è già tempo di mercato:
“Dentro Leto, fuori Gomez? Si era detta la stessa cosa quando è arrivato Castro. Il nostro presidente è stato chiaro: nel mercato di giugno, a differenza di quanto fatto a gennaio, se arrivassero delle offerte importanti le andremmo ad analizzare. Mercato in entrata? Come detto dal presidente, arriverà un altro giocatore dal Sudamerica. Ma per ora ci fermiamo qui, lo annunceremo nei tempi e nei modi indicati. Non pensavamo per esempio di annunciare Leto ora e accelerare i tempi”.
Numeri alla mano, e considerata anche l’esperienza accumulata tra Inghilterra e Grecia (nella foto è ritratto in una partita di Champions al Camp Nou contro Lionel Messi), quello di Leto sembra un colpo a zero euro niente male per il sodalizio etneo. Ma una domanda sorge spontanea: perché il Panathinaikos lo ha accantonato dopo un anno passato ad aspettarlo? Come sta realmente il suo ginocchio? Il Catania avrà certamente fatto le sue valutazioni, i dubbi però rimangono.
Riproduzione riservata © 2024 - CALCIOBLOG